Archivio > Articoli
Blog
Campionato Italiano Doppio: in casa il Cobra non si fa incantare!
Stefano Coppa febbraio 2019
Negli ultimi anni la finale italiana di specialità è stata un’esclusiva della premiata ditta Delirium, col duo, confermatissimo, Fiorentino – Pongolini. A guardar la classifica, al termine delle qualificazioni, in effetti, in molti hanno pensato di assistere all’ennesima, la quarta consecutiva, affermazione di questo strepitoso duo, sceso in pista, praticamente, a mezza forza, se è vero che è bastato il solo “Pongo”
(1.436) per chiudere, la fase, al primo posto (2.519), con un vantaggio di +27 su una delle 7 formazioni qualificate dei Cobra, che, per l’eccellenza, provava a far pesare il fattore campo. Il format prevedeva l’apertura, alle prime 16 coppie, delle porte della semifinale, da giocarsi, col riporto parziale dei birilli, sulla distanza delle sei partite, prima di passare ad una successiva
limatura del gruppo (Top 8) per le restanti quattro partite, che prevedevano, però, il riporto totale dei birilli. Il primo step di finale non ha cambiato di molto la sostanza: oltre alla conferma di Pongolini (1.262), anche Fiorentino ha iniziato a macinare gioco (1.305), rafforzando le aspettative del giorno prima, ivi incluso il vantaggio sui secondi (+39), risultati sempre i Cobra, ma con un’altra formazione … forse più insidiosa. Per fermare la corsa di due “azzurri”, infatti, si è ricorso ad altri due … “azzurri”: Alessandro Del Carmine e Marco Reviglio. Dopo una partenza sprint, che di fatto ha azzerato e capovolto lo svantaggio, il mancino ligure, coadiuvato non proprio in maniera brillante dal compagno (793), ha iniziato a spingere sull’acceleratore (875), riuscendo a gestire, al meglio, il vantaggio, che alla fine è risultato essere il medesimo accusato, in negativo, in partenza (+37) rispetto ai primi, mentre si è fermato a +103 quello sui terzi (Galeone con Minarelli – Vaccaro). A Torino, sponda King, a causa della complessità a reperire centri bowling disponibili, il girone “cadetti” ha vissuto un campionato a senso unico. Il doppio dell’Insurbia, composto da Marco Galossini (1.181) e Richard Lissoni (1.184), dopo aver mancato il primo posto in qualifica per soli 3 birilli (2.365), preceduti da Roberto Benfenati e Federico Braga (unico di tre ad andare sopra il par in qualifica) degli Strikelanders, ha messo la freccia ed è scappato via: +109 il vantaggio sui secondi (Bc Nerviano) al termine della semifinale; +259 il vantaggio finale sui Lions di Barile – Nisi, che avevano provato la scalata, partendo dall’undicesimo posto. Il girone femminile, invece, ha presentato il conto ai … deboli di cuore, in quel di Nerviano. Il girone eccellenza è stato dominato, ma solo nella fase finale a 8, dalle atlete del Galeone (Anna Cionna ed Elisa Primavera) che, partite dal sesto posto in qualifica, hanno guadagnato le prime tre posizioni in semifinale, prima dell’allungo decisivo in finale, con la conquista delle restanti tre (+136 il vantaggio definitivo). Le tre fasi si sono rivelate molto appassionanti, finendo, ciascuna, col riscrivere l’ordine d’arrivo della precedente, grazie ad una serie di sorpassi e … contro sorpassi. Un poco lo stesso clichè seguìto dal girone cadetto, dove la classifica è stata riscritta fase dopo fase e decisa solo all’ultima serie di finale, quando il team dei Killer Pins (Anna Riccio e Giuseppina Santamaria) ha giocato una serie da 409 birilli, utile a compensare lo svantaggio accusato rispetto al duo dei Diavoli della Tazmanya (Ryzhenkova – Abacial). Il vantaggio finale di +35, infatti, sta tutto in questa serie, chiusa col più classico dei sorpassi in volata, considerando che il Bc Salerno, che aveva chiuso al primo posto le qualifiche, era nettamente attardato al terzo posto.